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Il Calcit Valdichiana dona
un videocolonscopio all’Ospedale

Continua l’impegno del Calcit per una migliore assistenza sanitaria

Un nuovo strumento diagnostico, il videocolonscopio, utile per la diagnosi delle patologie del colon-retto, e indispensabile per i programmi di prevenzione, è da pochi giorni a disposizione del Servizio di Endoscopia dell’Ospedale della Fratta. Si è infatti svolta il 31 marzo scorso, presso la sede ospedaliera, la cerimonia di consegna dello strumento, donato dal Calcit Valdichiana. L’apparecchio, modernissimo, è stato donato grazie all’impegno del Calcit, che lo ha acquistato facendo ricorso alle risorse ottenute grazie al contributo della popolazione, a donazionivolontarie di privati,entie istituzioni, alle somme raccolte in varie occasioni quali feste e spettacoli: il tutto per un ammontare di 23.400 euro. Alla manifestazione erano presenti il Direttore Generale della ASL 8 dott. Enrico Desideri, il Direttore del Presidio Ospedaliero dott. Franco Cosmi, il Responsabile della Medicina del Territorio dott. Mario Aimi, il sindaco di Cortona Andrea Vignini, anche nella veste di presidente del Collegio dei Sindaci della Valdichiana, e dunque in rappresentanza di Cortona, Castiglion Fiorentino, Foiano, Lucignano, Marciano, il presidente del Calcit Pasqualino Bettacchioli, rappresentanti della cooperativa Etruria Medica; erano inoltre presenti amministratori, dirigenti sanitari, i rappresentanti del Consiglio del Calcit e numerosicittadini. Non è sfuggita ai presenti l’importanza che ha per la comunità della Valdichiana la disponibilità dell’apparecchio donato dal Calcit. Particolare attenzione è rivolta dalla sanità pubblica alla prevenzione dei tumori del colon-retto. E’ infatti noto che l’incidenza di tale patologia è importante nella nostra Regione, rappresentando in Toscana il tumore secondo per frequenza nel sesso femminile (dopo quello della mammella) e terzo nel sesso maschile (dopo quelli di polmone e prostata). La diagnosi precoce di tale malattia è molto importante, perché la tempestività di intervento consente un elevato numero diguarigioni. Per questo la Regione Toscana è particolarmente attenta alla prevenzione, e offre gratuitamente ai cittadini fra i 50 e i 70 anni la ricerca del sangue occulto nelle feci, con la collaborazione dei medici di base e con un sistema diagnostico particolarmente affidabile. La colonscopia rappresenta il secondo gradino di tale sistema di prevenzione e diagnosi precoce,ed èindirizzata a quelle persone in cui l’esame delle feci fa sospettare la presenza di una neoformazione del colon-retto. L’esame colonscopico è estremamente utile e dirimente in queste persone: consente di fare diagnosi tempestiva e di avviare a provvedimenti terapeutici che, se tempestivi, sono salvavita; consente inoltre di rimuovere, durante l’esame e senza bisogno di intervento chirurgico successivo, quelle formazioni polipoidi che, se trascurate, possono poi evolverein malattie maligne. Inoltre il colonscopio è utile anche per valutare le patologie non neoplastiche del colon, come la colite ulcerosa, e per valutare i soggetti a maggior rischio di neoplasia,comei portatori di malattie infiammatorie croniche o i soggetti a rischio per familiarità. Il Direttore Generale ha tenuto a sottolineare, nel suo intervento, l’importanza della prevenzione del tumore del colon e la utilità, a tal fine, della disponibilità del nuovo colonscopio. L’iniziativa del Calcit, come è noto, non è un fatto isolato. Il Calcit Valdichiana si impegna da tempo per la ricerca di fondi per l’acquisto di moderne attrezzature diagnostiche e, grazie alla generosità di cittadini, banche, aziende, istituzioni ha già potuto donare all’Ospedale un ecografo doppler, un videogastroscopio, un mammografo. Inoltre, in collaborazione con la ASL 8 econ la Cooperativa Etruria Medica, il Calcit Valdichiana ha dato vita al Progetto Scudo, che si propone di fornire ai pazienti con malattie neoplastiche assistenza e cure palliative a domicilio; attività preziosa, perché chi è affetto da queste malattie preferisce sicuramente essere curato presso il suo domicilio, nell’ambientefamiliare. Grazie a questeiniziativechi è affetto da malattie neoplastiche ha dei buoni motivi per sperare: infatti grazie alla diagnosi precoceè possibiletrattare e guarire molti tumori; ma anche per chi non guarisce, e ha bisogno di terapie di lunga durata, vi è la prospettiva di poter essere assistito a casa, in seno alla famiglia. R. Brischetto

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